796marak
Das Talmuseum ist ein Bijou. Es wurde und wird praktisch in Freiwilligenarbeit aufgebaut und betrieben. Die Ursern-Gemeinschaft ist offensichtlich nicht gewohnt, Steuergelder in solche Institutionen zu stecken. Frau Russi, die uns empfangen hat, war mit Herzblut dabei, sie hatte schon tage- und wochenlang bei der Instandstellung des Hauses geholfen. Grossartig!
Ruvigliana6977
Siamo stati ad Andermatt per una gita nel fine settimana. Il paese è stupendo e ci si trova in montagna in un paesino Svizzero a due ore da Milano. Il Museo della valle dell'Orso offre un'interessantissimo punto di vista sulla vita della valle a metà dell'ottocento. Vi sono elementi storici, legati all'esperienza delle battaglie del Generale Suvorov, ed altri più caratteristici come gli arredi e le supellettili di una casa patrizia di fine ottocento. All'ingresso vi faranno indossare le tipiche calzature locali dell'epoca e per tre piani sarete proiettati in un'altra tempo storico. La visita e' stata molto interessante anche per i miei figli di 13 e 10 anni. Al calar del sole l'atmosfera e' molto suggestiva. Il prezzo d'ingresso e' limitato per gli standard svizzeri. Da vedere.
Fabio68Roma
Mentre mi trovavo in vacanza vicino ad Andermatt con la mia famiglia sono stato convinto, da una recensione su un sito internet, a visitare questa incantevole casa patrizia del 1786 adibita a Museo della valle. Il prezzo di ingresso è modesto e la visita è stata interessantissima (anche per i miei figli di 13, 11 e 10 anni, che sono rimasti estasiati). Si tratta di una baita in legno, a volte con soffitti bassi (fate attenzione alla testa!), piena zeppa di testimonianze della cultura della valle dell'Ursern. Si inizia la visita dal piano mansardato, ove vi sono un'esposizione sul tema della mulattiera e una sala dedicata alle abitudini alimentari dell'antica popolazione valligiana. Si scende, poi, al secondo piano: qui vengono trattati i temi della vita militare, del turismo (ovviamente sciistico) e dell'apicoltura. Notevoli sono gli sci in legno in uso nel secolo scorso. Al primo piano vi sono animali imbalsamati che costituiscono la fauna della valle e altre testimonianze inerenti la flora, la mineralogia e la geologia del luogo. Inoltre, una sala è dedicata alla storia della valle e una contiene varie reliquie religiose. Al piano terreno vi è la ricostruzione, in cinque sale, degli ambienti delle case valligiane dell'epoca, col relativo mobilio e i relativi attrezzi antichi, oltre alla curiosa ricostruzione di una latrina antica. Ma la vera chicca di questo Museo è la proiezione, al piano cantina, di spezzoni di filmati rappresentanti sciatori dilettanti (e agonisti) in azione nel periodo dal 1920 al 1955. L'attrezzatura, l'abbigliamento e le evoluzioni degli stessi ci hanno letteralmente rapito, tenendoci per circa 20 minuti incollati allo schermo! Infine, una menzione speciale la merita l'impiegata del Museo, che - alla faccia di chi sostiene che i nordici sono freddi e scortesi! - si è prodigata in ogni modo per farci godere al meglio la visita e ci ha spiegato tutto ciò che poteva compatibilmente con la sua attività alla biglietteria dell'ingresso; ed in più si è intrattenuta con noi a fare quattro chiacchiere circa l'Italia e il Lago di Como. In sintesi, se avete un'oretta (anche un'oretta e mezza) e vi trovate nella zona, il mio consiglio è di andare a visitare questo incantevole Museo. Non rimarrete delusi!